
«Può un omo, arrivato oramai alla fine della sua carriera, ribellarsi a uno stato di cose che ha contribuito a mantenersi?». Il commissario Montalbano sente il peso degli anni. E della solitudine. La pazienza del ragno è un giallo anomalo. Senza "delitto" e spargimenti di sangue. A meno che delitto cruento non venga considerato lo splendore di vite costrette a consumarsi e a sprecarsi nell'odio. Nell'attesa di una catarsi che [...] metta in calma le coscienze e le riposizioni nel gioco delle parti: dopo che l'agitazione "teatrale" della "ragnatela", pazientemente tessuta dall'odio, ha esaurito la funzione strategica di "menzogna" che sulla scena ha portato, irretendolo, il vero colpevole». (Salvatore Silvano Nigro).
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