Francesco Ficarra - Stalingrado (2016) (mp3 - 64 kbps) | 90,4 MbMirrors: EasyBytez & KatFile
I combattimenti più duri, le battaglie più spietate, l’assedio più lungo: il fronte orientale fu il concentrato di tutte le violenze della Seconda guerra mondiale. Agli uomini che combatterono e vissero nell’Europa orientale non fu risparmiata nessuna delle barbarie del conflitto, che anzi vissero nel modo più travolgente e cruento: deportazioni, esecuzioni di massa, rappresaglie. Milioni di persone soffrirono la fame, la sete, il freddo e la stanchezza, in una Russia sconvolta dalle gigantesche battaglie di carri, aerei e fanteria. Le armate tedesche, i soldati vittoriosi dell’Europa occidentale, si ridussero a una moltitudine stremata e affamata, in marcia nella steppa – rovente d’estate, gelida d’inverno, sempre ugualmente inospitale – alla ricerca di una vittoria impossibile, o per sfuggire alle controffensive russe. Esaurite le munizioni, esauriti i viveri, bloccati i carri e i camion, continuarono a battersi fino al limite estremo della spossatezza; solo i più fortunati fecero ritorno a casa, dopo traversie infinite. Per molti, invece, la campagna ordinata dal Führer finì con la morte, o con una prigionia destinata a durare più di dieci anni.I soldati sovietici, sottoposti al più duro regime marziale che si possa immaginare, furono dapprima travolti dall’offensiva tedesca, opposero una tenace, spesso disperata resistenza, e infine conobbero l’ebbrezza della riscossa e della vittoria.
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