Agatha Christie – La morte nel villaggio (2025)

A St Mary Mead la gente non è abituata ai misteri. Tanto che, quando il colonnello Protheroe viene trovato morto nella biblioteca della canonica, con una pozza di sangue accanto alla testa riversa sulla scrivania, la placida routine della comunità ne è comprensibilmente sconvolta. Non che la vittima godesse di eccessiva popolarità: sarebbe difficile scovare nel piccolo villaggio qualcuno che provasse simpatia per il colonnello e non gli avesse augurato ogni male. Ma da questo all'omicidio il passo è tutt'altro che breve. Perché si tratta senza dubbio di un delitto e non di un suicidio, sia per la posizione della ferita provocata da un colpo di pistola, sia per l'assenza dell'arma nelle vicinanze del cadavere. Appare evidente anche la premeditazione, poiché una telefonata rivelatasi ingannevole ha allontanato il vicario nell'ora cruciale in cui la vittima andava incontro alla sua sorte. Risolvere un caso con una schiera fin troppo nutrita di sospettati non sembra alla portata della polizia locale. Tuttavia si prospetta forse una soluzione, grazie all'entrata in scena di una certa vecchietta con i capelli bianchi, dai modi timidi e mansueti, che ha l'aria di saperla lunga sulla natura umana.