Nadir Gul, conosciuto come Assawt, la Voce, è il nemico numero uno. Dopo aver accumulato ingenti risorse finanziarie con il narcotraffico, è diventato una specie di mistico, una guida spirituale. Riceve armi dai talebani, uomini e sostegno dai signori della droga. Odia l’Occidente corrotto e indirizza le sue minacce contro Europa e Stati Uniti. Fin qui niente di davvero inedito sulla scena del terrorismo internazionale. La novità riguarda uno dei suoi container utilizzati per il trasporto degli stupefacenti, nascosti in mezzo ad alimentari in scatola: munito di un rivestimento interno di piombo, è stato caricato a parte nella base operativa di Gul, non nei soliti magazzini. Un fatto preoccupante, se collegato alla sparizione di alcuni chili di uranio 238, quantitativo sufficiente per una bomba sporca, da un treno nordcoreano diretto verso un sito di stoccaggio. Inoltre il santone ha liberato da un carcere pakistano un fisico nucleare russo noto per aver venduto le sue competenze al miglior offerente. Il tassello mancante che attiva mille campanelli d’allarme. Ma il destino ha in serbo altri piani e, per vie imperscrutabili, porterà lo specialista tiratore scelto Ashok Bane a combattere nell’arena della guerra segreta.
All’interno, il racconto “L’ultimo demone” di Andrea Valeri, vincitore del premio Di Marino 2025.