
Rachel Hope - I sussurri del peccato (2025)
EPUB
Non era la prima volta che la vedevo entrare. Avevo imparato a riconoscere il suono dei suoi passi ancora prima di incrociare il suo sguardo. Leggeri, decisi, mai incerti. Come se sapesse bene dove stesse andando, ma non il perché. Angelica. Si presentava ogni giorno alla stessa ora, nel silenzio ovattato della chiesa che iniziava a svuotarsi. Si sedeva nell’ultima fila, in ginocchio, con le mani giunte e il capo chino. Una ragazza giovane, troppo giovane per avere addosso quel tipo di tristezza. Ma anche troppo bella per passare inosservata, anche a un uomo come me. Non era solo il suo viso a mettermi in difficoltà, era la sua presenza. C’era qualcosa in lei che… disturbava la quiete. Un’inquietudine sottile, come il profumo che lasciava nell’aria dopo aver pregato. Quasi impercettibile, ma impossibile da ignorare. All’inizio credevo si trattasse di compassione. Una creatura fragile, confusa, alla ricerca di salvezza. Poi iniziarono le confessioni. “Padre, non riesco a smettere di pensare a qualcosa che non dovrei…” Mi parlava con voce tremante, arrossendo, coprendosi il viso con le mani. E io la ascoltavo, stringendo forte il rosario nella tasca, cercando appigli nella fede. Non c’era nulla di esplicito. Solo parole scelte con cura, immagini sussurrate. Ma ogni frase sembrava scavarmi dentro, risvegliando qualcosa che credevo sepolto. Non sapevo se stesse chiedendo perdono o provocando intenzionalmente. E questo era il peccato peggiore, il dubbio. Poi è accaduto. Una sera, sul tardi, stavo per chiudere la chiesa quando ho sentito un respiro. Un suono sordo, spezzato. Proveniva dal confessionale. Mi sono avvicinato confuso e preoccupato, e lì, al di là della grata, ho sentito. Il rumore della pelle che sfrega, il gemito soffocato, il mio nome bisbigliato come una preghiera. Andrea… Il cuore mi ha quasi ceduto nel petto. Non ho avuto bisogno di vedere. Era lei. Angelica. La creatura pura, la penitente devota… si stava toccando nel confessionale. Non era solo un errore. Era un rito. In quel momento ho capito tutto. Lei non era lì per essere salvata. Era lì per tentare. E io… io non ero più sicuro di voler resistere.