
Jana Westwood - Le Wharton Vol. 5. Spirito Ribelle (2024)
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«Come fai a sapere tutte queste cose? No, non rispondermi, preferisco non saperlo.» Il barone era consapevole che Edward e Alexander erano pronti a spalleggiarla e non era certo la cosa migliore per sua figlia. «Non c’è niente da fare, signore» affermò Alexander con un sorriso. «È evidente che Elinor è arrivata molto più pronta di voi a questo incontro.» «Quei luddisti farebbero bene ad accettarti tra le loro fila» aggiunse Edward, guadagnandosi uno sguardo severo del barone. «Ci manca solo che voi due le diate corda.» «Dio me ne scampi» disse Alexander gesticolando. Edward, invece, continuò a sorridere con espressione ammirata. Aveva un debole per le donne forti. Elinor non riesce a restare indifferente di fronte alle ingiustizie e alle sventure dei suoi simili, a prescindere che questi vivano in ville lussuose o nelle umili dimore che Daniel Woodhouse aveva fatto costruire per i suoi dipendenti. «Ruby è d’accordo a farsi sfruttare così da te?» «Non faccio niente di simile. Siamo amiche.» «Amiche?» Scoppiò a ridere. «E lei lo sa?» «Certo che lo sa. Domenica andrò a bere il tè a casa sua.» Henry non riusciva a credere alle sue orecchie, e sebbene la sua bocca fosse rimasta aperta e muta, il suo sguardo conservava una scintilla d’ilarità. «Non fare quella faccia, porterò io i pasticcini.» «Ah, beh, se porterai tu i pasticcini allora cambia tutto.» Elinor non nutre alcun dubbio: né Henry, né nessun altro la distoglierà dal suo obiettivo, e se per raggiungerlo dovrà accettare le condizioni imposte da Colin e presenziare a ogni ballo ed evento della stagione londinese, lo farà. Qualsiasi cosa pur di non farsi sottomettere da un uomo. «Dovresti provare a guardarti allo specchio, forse scopriresti che puoi essere crudele e ingiusta come ritieni siano tutti gli altri.» Si allontanò da lei e la guardò serio, pur senza astio. «Anche tu sai ferire, Elinor.»
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