
Lyme, Novembre 1814 Dopo otto anni di separazione e dolore, Anne Elliot e Frederick Wentworth si trovano l’uno in compagnia dell’altra, in maniera del tutto inaspettata e scioccante per entrambi. È uno scontro di vecchi dolori e nuovi rancori, profonde reazioni e sentimenti mascherati. Uno scontro ancor più esplosivo perché esso avviene sotto l’occhio vigile dei più cari amici di entrambi, ognuno dei quali ha le proprie personali aspettative ed i propri personali sospetti. Tuttavia, neanche l’amore più grande può cancellare la grande distanza di tempo né i cambiamenti che esso ha apportato nei due ex innamorati: nessuno di loro due può più considerarsi lo stesso. Anne è passata attraverso tanti e tali dolori da aver maturato uno spirito più ribelle e meno tollerante di quel che era stato in gioventù. Ella non vede nessuna speranza; davanti ai suoi occhi c’è solo un uomo offeso, rancoroso e freddo. Sembra che il sorriso e l’affabilità del Frederick di otto anni prima non possano più essere rivolti a lei; essi appartengono solo alla sfera dei ricordi. Frederick, come nel classico Austeniano è “sopraffatto, sepolto, perso in quei precedenti sentimenti che gli erano bruciati dentro anno dopo anno”. Egli ritiene Anne “come una persona che aveva ceduto, che aveva rinunciato a lui, che si era lasciata influenzare da qualcun altro più che da lui”, e la realtà sembra dargliene conferma. La forza dell’abitudine continua a fargli vedere le cose in un’unica prospettiva. L’obbligo verso i loro comuni amici costringe gli ex fidanzati a trascorrere insieme più tempo di quanto entrambi vorrebbero; un tempo che rischia di far emergere la vera natura di entrambi.