
Manuel è cresciuto tra la polvere della miniera e il gelo di una casa in cui l’amore aveva smesso di abitare. Sua madre è morta troppo presto, quando lui era ancora un bambino, e suo padre—un uomo duro, avaro di parole e incapace di tenerezza—non ha mai saputo come colmare quel vuoto. Ariel, invece, era la figlia dello sbandato del paese. Brillante, orgogliosa e tagliente come un coltello, non si è mai piegata allo sguardo giudicante di chi avrebbe preferito vederla spegnersi piuttosto che risplendere in un posto che non perdona l’eccezione. Fernando era l’opposto di entrambi: il figlio dei proprietari della miniera, il ragazzo d’oro, quello che sembrava avere il mondo nel palmo della mano. Sicuro di sé, affascinante, idolatrato. Ma è stato Manuel—il loro amico silenzioso, l’equilibrio discreto tra due opposti incandescenti—a tessere il legame invisibile che li univa, mantenendo intatto un triangolo fragile come il vetro. Fino al giorno in cui tutto è andato in frantumi. Una mattina, Ariel è sparita. Nel nulla. Suo padre è stato trovato morto. E il paese—come sempre—ha scelto il silenzio. Sono passati quindici anni. Ora Ariel è tornata. Più forte. Più inafferrabile. E con una verità che nessuno è pronto ad ascoltare. Il suo incontro con Manuel è una scossa, un ritorno al battito che non si è mai spento. Si riconoscono con la pelle, prima ancora che con le parole. Ma ci sono ferite che non si rimarginano solo con un abbraccio. Ci sono segreti che continuano a dividere, incomprensioni mai chiarite e silenzi che bruciano come accuse. Mentre Manuel lotta per non perderla di nuovo, Fernando si accorge—troppo tardi—che quella che aveva sempre considerato una semplice amicizia si è trasformata in qualcosa di molto più profondo. E forse, inconfessabile. Tre vite legate da un passato che continua a bruciare. Un amore che non ha mai smesso di pulsare sotto la pelle. E una scelta crudele tra ciò che è giusto... e ciò che il cuore continua a desiderare.