
Giuseppe Pesce - Giacomo Torello da Fano (2009)
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Giallo storico nel Mezzogiorno svevo-angioino: era il figlio di Salinguerra? >>> A metà del Duecento venne a Napoli per fare la guerra e invece trovò l’amore: è la curiosa storia, affascinante e sconosciuta, di Giacomo Torello, dietro cui si cela anche un piccolo ‘giallo’ storico. Perché questo militare venuto a Napoli nel 1254 al seguito di papa Innocenzo IV è infatti molto probabilmente il figlio del famoso Salinguerra, il terribile ghibellino che dominò a lungo Ferrara e fu infine sconfitto. Giacomo però non era della stessa pasta del padre, e scelse di ‘scomparire’, deludendo tutti quelli che si aspettavano che riprendesse il potere. Sposò la figlia di un doge veneziano, ma visse sempre da fuoriuscito, ora dai feroci zii Ezzelini, ora altrove; e dal 1245, quando perse tutti i feudi paterni, fece lentamente perdere anche le sue tracce.
Molto probabilmente se ne andò a Fano, accolto dai più tranquilli zii Torelli. E poi una decina d’anni dopo, imbarcandosi nella spedizione di Innocenzo IV, fece l’ultimo tentativo per recuperare i feudi, che proprio il papa gli aveva tolto. L’impresa fu un fallimento: ma battuto l’esercito e morto il papa, quando sembrava tutto perduto, a Casoria si innamorò di una donna e si rifece una vita. Ottenne anche un terreno dal vescovo di Napoli, e visse tranquillo fino al 1281, quando i tre figli lo seppellirono nella chiesa di San Benedetto. Qui lo ricorda ancora un bel monumento gotico ed una insolita epigrafe volgare, che racconta la storia di questo «homo de arme... per belleza de una donna maritato».