Con questa autobiografia intellettuale di uno storico della letteratura, che è anche uno dei più acuti osservatori della condizione attuale della cultura umanistica, arriva al quinto volume la collana "Per Passione", diretta da Sergio Reyes. È una collana il cui formato minuscolo cela un'ambizione di grande respiro: quella di creare uno spazio in cui chi ha vissuto con passione un'attività intellettuale ne rievochi, per condividerli, i momenti decisivi. Dopo Margherita Hack, di cui abbiamo ascoltato la voce inconfondibile in Dal sistema solare ai confini dell'Universo (2009), è la volta di Giulio Ferroni. I primi due capitoli della sua rievocazione hanno il fascino di una sorta di museo della memoria, analogo a quello che immagina Orhan Pamuk nel suo romanzo più recente: riportano in vita con grande efficacia l'Italia povera e ancora sconvolta dalla guerra, in cui l'apprendistato alla lettura passava per le strofette del "Corriere dei Piccoli" e per le didascalie delle melodrammatiche copertine della "Domenica del Corriere", per i pochi testi religiosi illustrati presenti in ogni casa e per l'autorità indiscussa del Novissimo Melzi, il dizionario enciclopedico che con il suo sapere in pillole risolveva ogni dubbio e colmava ogni lacuna.
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