Alla fine del ventesimo secolo gli appassionati di musica contemporanea possono usufruire della pubblicazione quasi simultanea di due interessanti volumi dedicati al padre delle avanguardie musicali novecentesche: i diari del periodo 1912-23 e una raccolta di vari contributi critici. Se all'inizio del secolo il fondatore della "Seconda scuola di Vienna" veniva vilipeso dalla critica e deriso dal pubblico borghese, oggi invece lo si riconosce unanimemente come un "classico" e soprattutto come il compositore che ha segnato tutta la storia della musica del Novecento. A lui si deve la più radicale rivoluzione del linguaggio musicale mai verificatasi, quella che ha portato il sistema tonale alle estreme conseguenze del suo sfaldamento e quindi alla definizione di un sistema alternativo, il dodecafonico, che doveva utopisticamente riformulare le regole e le prescrizioni su cui si basa il lavoro compositivo. Gli anni cruciali che vedono l'elaborazione di questa svolta vanno dal 1911 al 1923, ossia dalla pubblicazione del Manuale d'armonia, coeva alle opere "atonali", fino alla stesura della prima opera dodecafonica, la Suite op. 25 per pianoforte.
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Alla fine del ventesimo secolo gli appassionati di musica contemporanea possono usufruire della pubblicazione quasi simultanea di due interessanti volumi dedicati al padre delle avanguardie musicali novecentesche: i diari del periodo 1912-23 e una raccolta di vari contributi critici. Se all'inizio del secolo il fondatore della "Seconda scuola di Vienna" veniva vilipeso dalla critica e deriso dal pubblico borghese, oggi invece lo si riconosce unanimemente come un "classico" e soprattutto come il compositore che ha segnato tutta la storia della musica del Novecento. A lui si deve la più radicale rivoluzione del linguaggio musicale mai verificatasi, quella che ha portato il sistema tonale alle estreme conseguenze del suo sfaldamento e quindi alla definizione di un sistema alternativo, il dodecafonico, che doveva utopisticamente riformulare le regole e le prescrizioni su cui si basa il lavoro compositivo. Gli anni cruciali che vedono l'elaborazione di questa svolta vanno dal 1911 al 1923, ossia dalla pubblicazione del Manuale d'armonia, coeva alle opere "atonali", fino alla stesura della prima opera dodecafonica, la Suite op. 25 per pianoforte.
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