Non uno scontro personale, come a volte è stato indicato, ma una lotta all’ultimo sangue con una concezione rivoluzionaria incompatibile con il progetto anarchico.
Bakunin non si ferma alle impressioni personali, non si lascia impaurire dai comportamenti a volte più che discutibili che gli uomini vicini a lui mettevano in atto. Sa che lo scontro sociale, con un nemico irriducibile, non è una semplice dichiarazione di princìpi. Sa che la purezza degli ideali, e perfino la stessa oculatezza nell’impiego delle proprie teorie concrete d’azione, vanno commisurate al problema che si ha di fronte. La vicenda del suo rapporto con Nečaev ha dato vita a ipotesi e speculazioni di ogni genere. Ma la concretezza dei fatti è molto più importante di qualsiasi pruriginosa illazione.