L’Urss è oggi una realtà affatto diversa dalla Russia del 1917, e altresi diversa dalle aspirazioni dei combattenti d’Ottobre. Per comprendere effettivamente ciò che è diventata e il suo ruolo sulla scena mondiale occorre uno sforzo analitico che definisca la natura delle trasformazioni intervenute nel corso degli anni e delle forze sociali che le hanno promosse. Con questo libro — punto d’arrivo d’una osservazione e una ricerca pluridecennali sull’Unione Sovietica, e più in generale sui problemi economici e sociali della costruzione del socialismo — il noto studioso marxista C. Bettelheim tenta appunto un’analisi siffatta dei periodo cruciale 1917/1923.
Ma non si tratta soltanto di « comprendere » il presente dell’Urss attraverso il suo passato. Il valore di esperienza storica esemplare della rivoluzione russa, il ruolo di « modello » e di « guida » per lungo tempo assolto dall’Urss fanno di quest’indagine retrospettiva una fonte insostituibile di insegnamenti per evitare — dice Bettelheim — che « altre rivoluzioni proletarie seguano la stessa strada e sfocino non nel socialismo, ma in una forma specifica di capitalismo ». È dunque un impegno intellettuale militante, aperto alle prospettive del movimento rivoluzionario mondiale, che qui filtra la « memoria » del passato e anima la volontà di capire come una rivoluzione proletaria possa trasformarsi « nel suo contrario: una controrivoluzione borghese », e che trova analiticamente nell’esperienza sovietica la conferma che « la cosa più difficile non è rovesciare le vecchie classi dominanti, bensì anzitutto distruggere i vecchi rapporti sociali ».