"Quando fu chiaro che anche Gorbaciov, al pari di Kruscev, per sba-razzarsi di un ingombrante passato, ricorreva alla demonizzazione, nacque nell’Autore l’irresistibile desiderio di «rileggere» Stalin. Fu davvero ed esclusivamente - come si vorrebbe far credere - un despota asiatico, un tiranno sanguinario, il traditore del leninismo, un incidente di percorso nella Rivoluzione d’Ottobre, un paranoico, un pazzo? Ma chi se non Stalin, il bolscevico, con le armi che gli erano state fomite da Lenin - dittatura del proletariato, partito unico, disprezzo per tutti i valori «borghesi» - seppe industrializzare la Russia, in pochi anni, battere la Germania di Hitler nel più grande scontro militare di tutti i tempi, trasformare il corrotto e feudale paese degli Zar nella superpotenza che si contrappone da oltre quarant’anni agli Stati Uniti d’America? Chi fu davvero Stalin resterà a lungo un drammatico, inquietante interrogativo. L’Autore, avvalendosi della documentazione sin qui di-sponibile, non azzarda risposte. Ha cercato solo di spiegare - innanzitutto a se stesso - il «fenomeno» rappresentato da una delle più sconvolgenti personalità del Ventesimo secolo. Il lettore potrà trame le sue personali conclusioni."
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