Un'altra antologia di Thomas Disch, un'altra serie di racconti brevi e lunghi, su temi classici della science-fiction, su temi nuovi, ma tutti, ugualmente, inquietanti, testimonianza d'un virtuosismo narrativo che non è fine a se stesso, ma parte integrante della trama, di una realtà la quale — ci ammonisce Disch — non è mai ciò che ci appare a prima vista (niente è al suo posto!, al contrario di quanto scriveva Maeterlinck), bensì qualcosa di completamente diverso, quasi sempre orrendo e ignobile, che la congiura dei potenti, e dei nostri sensi, c'impediscono d'individuare.
Alcuni temi ritornano in Disch con rinnovata ossessione, primo fra tutti quello della solitudine, poi quello della cavia da esperimento, quello della meraviglia quotidiana, domestica, e per questo ancora più arcana. E infine la polemica contro la guerra e il militarismo, una polemica feroce, documentata, ma che in nessun momento