Thomas M. Disch è uno di questi nuovi autori. Giovane, simpatico, brillante conversatore, è spesso presente nei piccoli convegni che ogni mese scrittori e appassionati inglesi (e stranieri) di science-fiction si danno in un pub londinese. Scrive da pochissimi anni ma la sua firma compare con regolarità sulla rivista sperimentale New Worlds che ha avuto appunto il grande merito di scoprire, lanciare e incoraggiare i nuovi talenti.
E le nuove idee.
E Disch di idee ne ha parecchie, originali, vivide, spumeggianti.
Nel romanzo che presentiamo in questo numero su Galassia ci troviamo di fronte a un’originalissima interpretazione del "trasmettitore di materia”, un congegno che la science-fiction ha inventato da anni ma che si era sempre ben guardata di coinvolgere in una problematica che va dalla fisica alla religione.
Disch l’ha affrontato, ne ha dato un’interpretazione, e così facendo ci ha offerto uno dei libri più godibili di questi ultimi tempi, mostrando ancora una volta che molti autori non ancora "famosi” hanno tutti i numeri per diventarlo.