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Il senso religioso: 2010
All’origine della pretesa cristiana: 2012
Perché la Chiesa
DESCRIZIONI
"Il senso religioso"
è il volume primo del PerCorso, nel quale don Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Il libro identifica nel senso religioso l'essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l'autore a livello dell'esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l'io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell'esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande. Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l'evidenza più grande e suggestiva per l'uomo di tutti i tempi. Una scoperta che esalta la ragione come capacità di rendersi conto della realtà secondo la totalità dei suoi fattori. Nell'ultimo capitolo del libro don Giussani mostra che l'uomo - la cui natura è esigenza di verità e di compimento, cioè di felicità - impegnato con la propria umanità intuisce la risposta implicata nel proprio dinamismo originale: si introduce, a questo punto, l'ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l'iniziativa e si faccia conoscere incontrando l'uomo. Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile al desiderio dell'uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino.
All’origine della pretesa cristiana
È il secondo volume del suo PerCorso, e don Giussani mostra il passaggio dal senso religioso in generale all’avvenimento di Gesù Cristo, cioè all’esperienza religiosa cristiana. Dopo un’introduzione in cui si riepilogano gli aspetti salienti della riflessione sul senso religioso, l’Autore aiuta a rendersi conto di come l’uomo in tutti i tempi, fin dalle sue origini remote, abbia sentito la necessità di mettersi in rapporto con il mistero ultimo, mediante tentativi che hanno fatto nascere le varie religioni. L’impossibilità a raggiungere chiarezza e sicurezza ha fatto sentire all’uomo l’urgenza o la necessità di un aiuto offerto dallo stesso mistero, cioè di una rivelazione. Ma tutte le affermazioni in tal senso nelle diverse storie spirituali dei popoli sono state come "superate” da un fatto eccezionale: in un certo momento storico un uomo, Gesù di Nazareth, non solo ha rivelato il mistero di Dio, ma ha identificato se stesso con il divino.
Come questo avvenimento abbia iniziato a imporsi all’attenzione degli uomini; come abbia creato una chiara convinzione; in che modo abbia comunicato il mistero della sua persona; come abbia confermato il suo svelarsi con una concezione nuova e perfetta della vita umana; tutto ciò è il contenuto di questo volume.
«In esso», afferma l’Autore, «ho voluto esprimere la ragione per cui un uomo può credere a Cristo: la profonda corrispondenza umana e ragionevole delle sue esigenze con l’avvenimento dell’uomo Gesù di Nazareth.»
Perché la Chiesa
conclude la trilogia del PerCorso di don Giussani.
Dopo aver affrontato il tema del senso religioso – essenza della razionalità e radice della coscienza umana – e quello della grande rivelazione di Gesù Cristo nel mondo, il terzo volume introduce all’avvenimento della Chiesa.
La parola "Chiesa” indica il fenomeno storico il cui unico significato consiste nell’essere per l’uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo, nell’essere insomma la risposta a quella domanda sul problema più decisivo per la vita sua e del mondo. Cristo, la verità diventata carne, dopo duemila anni raggiunge ancora l’uomo attraverso una realtà che si vede, si sente, si tocca: la compagnia dei credenti in Lui. In un percorso stringente, l’Autore propone dunque alla libertà e alla ragione dei lettori i fattori fondamentali e i criteri di una verifica di questa realtà.
"Ma giunti al termine del cammino”, afferma l’Autore, Dio rimane ancora incomprensibile, "se non si introduce la figura della Madonna, scelta da Dio stesso per farsi da noi riconoscere, metodo del suo comunicarsi all’uomo attraverso il ’caldo‘ del suo grembo.”
Questo riconduce tutto a un’unica soluzione. L’unità del cristianesimo non è un pensiero, un’ideologia; non è neppure insegnare un discorso. Non è un’idea o una filosofia, ma l’annuncio di una Presenza: l’Incarnazione è un fatto accaduto. Per cui l’umanità di Maria è decisiva.
Senza la Madonna non potremmo intendere nulla del senso religioso né della pretesa cristiana, tanto meno della Chiesa, che all’uno si pone come risposta e dell’altra come permanenza nel tempo della storia umana fino all’ultimo dei giorni. Per questo abbiamo voluto aggiungere a conclusione di questa nuova edizione del volume sulla Chiesa un breve capitolo su Maria di Nazareth, quasi un’apologia della sua grandezza per gli uomini e il mondo.
