Descrizione Prendendo in prestito pesantemente dal glam rock di Marc Bolan e il futuro shock di A Clockwork Orange, David Bowie tornò al rock pesante di The Man Who Sold the World per The Rise and Fall of Ziggy Stardust e gli Spiders from Mars. Costruito come un concept album sciolto su una rock star aliena androgina di nome Ziggy Stardust, la storia cade rapidamente, ma i testi fratturati e paranoici di Bowie sono evocativi di un futuro decadente e in decomposizione e la musica fa eco ad un terrore apocalittico e nucleare. Sfogliando il mix metallico off-kilter con chitarre più grasse, canzoni pop autentiche, sezioni di archi, tastiere e un tocco cinematografico, Ziggy Stardust è una gamma sfarzosa di riff, ganci, melodramma e stile e il logico culmine del glam. Mick Ronson suona con un talento anticonformista che rinvigorisce rocker come "Suffragette City", "Moonage Daydream" e "Hang Onto Yourself", mentre "Lady Stardust", "Five Years" e "Rock 'n' Roll Suicide" hanno un grande senso del dramma messo in scena in precedenza inaudito nel rock & roll. E quel senso di coscienza del teatro è parte del motivo per cui Ziggy Stardust sembra così estraneo. Bowie non riesce a dispetto delle sue pretese ma a causa loro, e Ziggy Stardust - familiare nella struttura, ma alieno nelle prestazioni - è la prima volta che la sua visione e la sua esecuzione si incontrano in modo così grandioso e radicale.