Miriadi di luci sfavillavano sotto di loro e lungo le innumerevoli piste sulle quali atterravano dolcemente o decollavano rumorosamente nel buio della notte i grandi uccelli di acciaio. Uno, stranissimo, dall'enorme becco da rapace, stava preparandosi a spiccare il grande balzo che l'avrebbe portato oltre Atlantico. Le grandi finestre del ristorante offrivano un'ampia visuale, ed erano molto ben isolate contro i rumori perché il fragore degli enormi motori era appena percepibile. Ogni tanto, minuscoli furgoni scattavano qua e là come scarafaggi per rifornire di cibo le varie linee aeree. Fitz ordinò due martini.
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