
Emanuele Trevi - Ritratti dal vivo (2025)
Laura Betti e Pier Paolo Pasolini in Qualcosa di scritto; il grande fotografo Arturo Patten, Amelia Rosselli, Cesare Garboli in Sogni e favole; Mario Trevi, padre dell’autore e psicoanalista di vaglia, ne La casa del mago: questi i soggetti dei «ritratti dal vivo» qui raccolti in trilogia, i soggetti che tanti lettori hanno conosciuto attraverso la penna e lo sguardo di Emanuele Trevi. Una forma, il ritratto treviano, tutt’altro che oggettiva: nei suoi libri, infatti, come scrive nel ricco saggio che accompagna il volume Andrea Cortellessa, «ogni volta sono in gioco [...] ‘due vite’: quella di chi interpreta e quella di chi viene interpretato. Dallo sguardo del secondo [...] il primo scopre di essere ‘visto’ molto più acutamente di quanto, da solo, possa fare con sé stesso». Ciascun romanzo costituisce allora la tappa di un apprendistato, di un cammino iniziatico percorso dall’autore-personaggio (vorremmo dire: in nome dei suoi lettori) attraverso gli ultimi decenni del Secolo Lungo, un Novecento che, nonostante tutto, resiste dal finire; ciascun libro si addentra, prima che nella conoscenza o nella rivelazione, nel mistero di sé, del mondo, della Storia.
Completano il volume materiali inediti e rari, in particolare cinque Satelliti, ritratti «in miniatura» di altre figure dell’iniziazione treviana.