Chi era che pensava che un divorzio fosse facile? Nessuno. Era un’esperienza dolorosa che sembrava ucciderti un giorno dopo l’altro e inoltre nei matrimoni come il mio c’era più che solo il cognome da dividere. Io non ero disposta a perdere tutto quello che avevo dato in cambio di nulla anche se avesse significato bere un calice amaro un giorno dopo l’altro durante la mediazione.Era per quello che ricorrevo alla mia immaginazione per evitare di crollare sotto il peso di tutto quello stress. Avevo ideato una mia strategia di sopravvivenza ovvero sognare ad occhi aperti e per fortuna l’avvocato del mio ex era un uomo fantastico, muscoloso e affascinante quanto l’inferno e, nei miei sogni, molto ben dotato. Nella vita reale era sanguinario, il classico tipo senza cuore disposto a tutto pur di vincere, un vero donnaiolo e magari era per quello che il mio ex lo aveva scelto per difenderlo. Ad ogni modo era il nemico, quello che voleva distruggermi, ma io non mi sarei arresa tanto facilmente. Il mio ex mi aveva già rubato abbastanza tempo della mia vita quindi non gli avrei lasciato anche i soldi che mi spettavano: l’unica cosa che quell’avvocato avrebbe ottenuto sarebbe stato di venire dominato dalla mia seduzione per poi compiacermi come volevo. Certo, solo nei miei sogni ad occhi aperti e durante le sessioni di mediazione.
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